Debiti cancellati se il consumatore dichiara “fallimento”
Il “Fallimento del consumatore”
Con la legge 3/2012 anche in Italia famiglie e partite iva che hanno accumulato troppi debiti possono utilizzare il cd “fallimento del consumatore”.
Purtroppo, in pochi conoscono la possibilità di presentare al Tribunale, un “piano” di uscita dalla crisi e – rispettandolo – far cancellare i propri debiti nei confronti delle Banche, di Equitalia e di ogni altro creditore.
Diritti Civili si era già occupata della storica sentenza del 2014 con cui la seconda sezione del Tribunale di Busto Arsizio ha omologato “il piano del consumatore” presentato dalla signora Anna (nome di fantasia), consistente nel versamento ad Equitalia della somma ricavata dalla vendita della propria casa pari (circa 11.200 euro) con una riduzione di circa l’87% del debito inizialmente vantato da Equitalia.
Venerdì scorso sono stato invitato ad un workshop presso la Scuola di Management ed Economia presso l’università di Economia a Torino dove, docenti universitari, economisti, legali e magistrati hanno approfondito il tema.
In particolare, il Presidente del Tribunale di Asti, grande conoscitore della materia fallimentare e la Presidente della sezione fallimentare di Torino, dopo aver illustrato il nuovo istituto, hanno parlato di numeri. Domande presentate nel 2014: 26 a Torino e 4 ad Asti. Troppo poche, a nostro modesto avviso. Manca consapevolezza sia da parte delle famiglie che dei professionisti.
Lo strumento è interessante, può essere un’ancora di salvezza per le famiglie e in altri Paesi funziona da tempo. Possiamo farlo decollare anche in Italia. E’ una questione di civiltà giuridica.
Ecco perchè ce ne occuperemo ancora.
A cura di:
- Avv. Marco Galvagno